Testicolo ritenuto
Chirurgia Pediatrica Catania
Criptorchidismo
È l’assenza di uno dei due testicoli o di entrambi all’interno delle sacche scrotali. Durante la sesta settimana di gravidanza i testicoli iniziano a formarsi a livello intra-addominale, mentre durante il terzo trimestre di gravidanza iniziano la discesa fino alla sacca scrotale, passando dal canale inguinale.
Affinché la discesa si completi in maniera corretta è fondamentale che molti fattori collaborino tra di loro, ovvero quello genetico, quello ormonale e quello meccanico.
Il testicolo ritenuto è la malformazione genitale più frequente.
Quante tipologie di testicolo ritenuto esistono?
Nel caso di un piccolo paziente con testicoli ritenuti è necessario prima di tutto individuare se i testicoli sono:
-
Palpabili, nel caso in cui il medico durante la visita clinica può individuare la sede dei testicoli.
In base alla quale, è possibile distinguere i testicoli in:
- Ectopici, ovvero posizionati in una sede che non fa parte del normale tragitto seguito dal testicolo durante la discesa sopra menzionata;
- Ritenuti, ovvero posizionati in una sede che fa parte del normale tragitto seguito dal testicolo durante la discesa sopra menzionata;
- Retrattili, ovvero quei testicoli che in maniera intermittente possono trovarsi alcune volte all’interno dello scroto ed altre al di fuori di esso.
- Non Palpabili, nel caso in cui i testicoli non possono essere individuati durante la visita del piccolo. Questa mancata individuazione può essere dovuta o ad una localizzazione del testicolo dentro l’addome del piccolo o all’assenza del testicolo stesso.
Come si giunge alla diagnosi di testicolo ritenuto
La diagnosi di testicolo ritenuto è possibile porla alla nascita, momento in cui, per mezzo di una semplice visita, è apprezzabile l’assenza dei testicoli nella sacca scrotale ed eventualmente individuarne la loro sede.
L’esecuzione di esami strumentali, come l’ecografia, non sono sempre necessari, in quanto spesso non ci danno informazioni aggiuntive sulla sede (neanche nelle forme non palpabili), ma solo sulle loro dimensioni.
Quando e perché è necessario il trattamento chirurgico
Il trattamento chirurgico è necessario per tutte le forme di testicolo ritenuto entro i 18 mesi di vita del piccolo, eccezione fatta per la forma retrattile, nella quale si può attendere, avendo una buona probabilità di risoluzione spontanea.
Il trattamento chirurgico è fondamentale in quanto la persistenza del testicolo in una sede diversa da quella scrotale, può determinare, a lungo termine, la perdita di funzionalità dello stesso, l’insorgenza di neoplasie nel tessuto testicolare (dopo la seconda decade di vita) oltre che ad un trauma psicologico durante il confronto del piccolo con gli altri bambini.
In cosa consiste il trattamento chirurgico del testicolo ritenuto?
Il trattamento delle forme palpabili consiste in una piccola incisione a livello inguinale o a livello scrotale, all’individuazione del testicolo, alla liberazione di quest’ultimo dal tessuto che lo tiene ancorato, alla discesa del testicolo dentro lo scroto e la sua fissazione all’interno di esso. Per le forme non palpabili, invece, il trattamento consiste in una laparoscopia esplorativa, ovvero inserendo una telecamera nell’addome del piccolo, attraverso un’incisione ombelicale, è possibile individuare la presenza o meno del testicolo. Se la gonade è presente si possono mettere in atto diverse tecniche chirurgiche che permettono la discesa del testicolo nella sede idonea. Alle volte, soprattutto nei testicoli che presentano delle dimensioni ridotte, è possibile associare al trattamento chirurgico anche un trattamento medico a base di ormoni, con l’obiettivo di migliorare il trofismo della gonade stessa.
Quanto tempo dovrà rimanere in ospedale il piccolo dopo l'intervento?
Nelle forme palpabili il piccolo viene solitamente dimesso nella stessa giornata dell’intervento, mentre nelle forme non palpabili il piccolo verrà dimesso nella giornata successiva a quella dell’intervento.
Quale sarà la qualità di vita di mio figlio?
La qualità di vita e la fertilità del piccolo sono solitamente analoghe a quelle del resto della popolazione, qualora il piccolo venga operato in tempo utile e la gonade non presenti dissociazione tra didimo ed epididimo. Tuttavia nei primi 30 giorni dopo l’intervento, è necessario evitare ogni tipo di attività che potrebbe provocare traumi nella regione inguino-scrotale (esempio posizionamento del piccolo su tricicli, cavallucci ecc.)