GASTROSCHISI

Chirurgia Pediatrica Catania

Cosa è la gatroschisi?

La gastroschisi è una malformazione congenita della parete anteriore dell’addome, caratterizzata da un difetto nello sviluppo dei muscoli e quindi dalla persistenza di una breccia, lateralmente al cordone ombelicale, che consente l’erniazione dei visceri addominale, che, in tal maniera, si trovano in diretto contatto con il liquido amniotico.

Le anse intestinali, sono il contenuto addominale, che più di frequente troviamo erniati.

Come si giunge alla diagnosi di gastroschisi?

Si effettua solitamente una diagnosi pre-natale, , per mezzo dell’ecografia, che consente di individuare sia il difetto della parete addominale, che le anse intestinale erniate, fluttuanti nel liquido amniotico.

Non è consigliabile l’interruzione di gravidanza perché, sebbene il difetto sia importante, la prognosi della malformazione è generalmente buona, soprattutto in assenza di altre malformazioni associate. È chiaro che la gravidanza, dovrà essere monitorata in maniera più accurata per seguire l’evoluzione.

Quando e perché è necessario l'intervento chirurgico?

Il trattamento chirurgico è l’unica opzione possibile per ripristinare la giusta anatomia. Il trattamento deve essere tempestivo, ovvero al momento della nascita, in quanto il contenuto addominale erniato, potrebbe andare in contro a lesioni ed inoltre rappresenta una porta d’ingresso per batteri oltre che sede di dispersione di liquidi e di calore.

Il trattamento chirurgico deve essere inoltre coadiuvato da una serie di accorgimenti pre-natali (esecuzione di taglio cesareo, posizionamento del piccolo all’interno di sacchetti sterili ecc.), che consentano al piccolo di giungere in sala operatoria, sia nel tempo minore, ma anche nelle condizioni cliniche più favorevoli. Ecco perché la nascita in un centro provvisto di un reparto di chirurgia pediatrica, è fondamentale per la sopravvivenza del neonato.

In cosa consiste il trattamento chirurgico?

Gli obiettivi del trattamento chirurgico sono riportare il contenuto erniato all’interno dell’addome e richiudere la breccia addominale; tutto ciò può essere perseguito o per mezzo di un unico tempo chirurgico (qualora gli elementi erniati non siano tanti e l’addome sia adeguatamente grande da poterli ospitare) o per mezzo di più tempi chirurgici, che prevedono:

  • L’avvolgimento delle anse intestinale in un ‘’silos’’ sterile (ovvero un device che contiene le anse intestinali, mantenendole in posizione verticale rispetto all’addome);
  • La spinta progressiva delle anse dentro l’addome (le cui dimensioni aumentano con il passare dei giorni);
  • La chiusura della breccia addominale, più o meno, mediante l’apposizione di una protesi;
  • Rimozione della protesi utilizzata per la chiusura della breccia addominale.

Quanto tempo deve rimanere il bambino in ospedale?

Il piccolo rimarrà in ospedale per un lungo periodo di tempo, che va dalla nascita fino alla chiusura della breccia addominale, in quanto sarà utile monitorare le condizioni generali del piccolo, alimentarlo per via endovenosa ed eseguire delle medicazioni adeguate e seriate prima del silos e poi della ferita chirurgica.

Quale sarà  la qualità  di vita del bambino?

La qualità di vita del piccolo a lungo termine è del tutto sovrapponibile a quello della popolazione generale, in quanto solitamente non vi sono anomalie associate e raramente le anse intestinali sono lese.