Calcolosi della colecisti
Chirurgia Pediatrica Catania
Cosa è la calcolosi della colecisti?
Per calcolosi della colecisti si intende la presenza di piccole neoformazioni simili a sassolini all’interno della colecisti. Quest’ultima è una componente delle vie biliari in cui la bile, prodotta dal fegato, si raccoglie e si concentra prima di essere immessa nell’intestino per consentire la digestione dei lipidi.
I costituenti dei calcoli cambiano in base alla causa che ha portato alla loro formazione. Essi vengono distinti in:
- Calcoli pigmentati, tipici dei pazienti affetti da malattie emolitiche, in quanto il costituente principale è la bilirubina (prodotta di scarto che deriva dall’emoglobina). Questi sono i più frequenti e sono di colore scuro;
- Calcoli di colesterolo, tipici dei pazienti obesi o di quelli che hanno subito resezioni ileali importanti o nutrizione parenterale per lunghi periodi; essi sono formati principalmente da colesterolo e hanno un colorito giallastro.
La calcolosi della colecisti è una patologia piuttosto frequente nei pazienti adulti, meno nei bambini, ad eccezione di quelli predisposti perché affetti dalle patologie ematologiche. I calcoli derivano dalla precipitazione di alcune sostanze che normalmente sono disciolte nella bile e che invece per alterazioni della composizione di essa o per alterazioni dell’anatomia delle vie biliari, sedimentano e si aggregano a formare dei cristalli. Tali calcoli possono variare per dimensioni, forma e numero, inoltre solitamente si ritrovano nella colecisti, ma in alcuni casi possono migrare lungo le vie biliari fino all’intestino, creando delle ostruzioni e complicando il quadro.
Quali sono i sintomi della calcolosi della colecisti?
La calcolosi della colecisti è solitamente una patologia asintomatica e diviene sintomatica nel caso in cui il calcolo migri e vada ad ostruire le vie biliari a monte.
Quando presenti i sintomi da associare a questa patologia sono:
- Dolore addominale nel quadrante superiore destro dell’addome, questo dolore può essere di tipo colico, se dovuto all’ostruzione e quindi alla distensione delle vie biliari, di tipo vago, se dovuto all’infiammazione delle pareti della colecisti.
- Nausea e vomito
- Dolore alla schiena;
- Diarrea con feci chiare;
- Colorazione giallastra della cute e degli occhi (ittero).
Come si arriva alla diagnosi?
Gli esami utilizzati per porre diagnosi di calcolosi della colecisti, sono:
- Eco addome, l’esame meno invasivo e di prima scelta perché ci consente di visionare i calcoli all’interno della colecisti e lo stato delle altre vie biliari. Questa inoltre viene usata come screening nei pazienti a rischio e quindi ci consente di diagnosticare anche i casi asintomatici;
- Colangio-RM, ovvero una modalità della risonanza magnetica che ci consente di visionare il decorso di tutte le vie biliari;
- ERCP, l’esame più invasivo e che viene utilizzato solo nel caso in cui i calcoli si siano spostati dalla colecisti ed è possibile, quindi, prelevarli passando per l’intestino.
Qual'è il trattamento?
Il follow up medico-ecografico associato alla somministrazione di acido ursodessosicolico è il trattamento di prima scelta solo nei pazienti asintomatici, in quanto necessita di un lungo periodo di tempo per divenire efficace. Questo ha come obbiettivo quello di ridurre le dimensioni, o meglio ancora sciogliere, il calcolo, tuttavia ha una percentuale di insuccessi non indifferente. Il trattamento chirurgico è quello più efficace in quanto consiste nell’asportazione dell’intera colecisti (colecistectomia) e dei calcoli ivi contenuti. L’intervento viene ormai eseguito in laparoscopia, ossia attraverso dei piccoli forellini sull’addome per l’inserimento degli strumenti, o con l’ausilio del Robot, quando la colecistectomia è associata ad altre procedure più complesse.
Quanto tempo il bambino rimane ricoverato?
Grazie all’intervento mininvasivo la degenza in ospedale è piuttosto breve. Il bambino viene ricoverato il giorno prima dell’intervento ed uscirà due giorni dopo quest’ultimo.
Quale sarà la qualità di vita del bambino?
Il bambino dovrà seguire un’alimentazione controllata nel primo mese dopo l’intervento, passato il quale potrà ritornare ad un’alimentazione completamente libera ed ad uno stile di vita del tutto sovrapponibile a quello precedente all’intervento.
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